Cinema

I grandi del thriller a Courmayeur

I grandi del thriller a Courmayeur

Si apre con una delle animazioni più raffinate e fedeli alla tradizione del genere come Film Noir del misterioso duo formato da D. Jud Jones e Risto Topaloski; si chiude con Stuck del maestro Stuart Gordon, ancora inedito anche negli Stati Uniti: così si presenta la prossima edizione del Courmayeur Noir in Festival che si inaugura oggi all’ombra di un Monte Bianco imbiancato di neve fresa come da tradizione. Film Noir e il successivo Hitman di Xavier Gens sono i film della giornata d’apertura, quasi due estremi della creatività e della tecnologia applicata al genere: il primo è una sofisticata rilettura del mondo di Dashiell Hammett (Continental Op) e James Ellroy (L.A. Confidential) in chiave di cartone animato realizzato con stile originale e profondamente europeo in Serbia: un uomo senza memoria, ai piedi della grande scritta “Hollywood”, Los Angeles ai suoi piedi, scopre di essere coinvolto nell’omicidio di un poliziotto. Detective privato senza mezze misure, va alla caccia della verità e di se stesso, sfidando la polizia e la malavita. Hitman viene invece da un videogioco di successo e ne traduce le atmosfere in un’avventura mozzafiato ai quattro angoli del mondo. Al centro della vicenda l’agente A47, micidiale killer programmato per uccidere, in cerca del suo passato e delle vere intenzioni dei suoi mandanti. Parente supertecnologico del Jason Bourne di Matt Damon, Timothy Olyphant (il cattivo dell’ultimo Die Hard) è sullo schermo una presenza inquietante e romantica. Singolare notare come i personaggi dei due primi film del festival siano accomunati dalla perdita della memoria e come i loro creatori si siano ispirati a universi visivi diversi dal cinema classico, salvo poi tradurre il linguaggio adottato in un caleidoscopio di colori e suoni tipicamente cinematografico. Mentre Hitman di Xavier Gens (scoperto dalla major francese Europacorp) uscirà a giorni nelle sale grazie a 20th Century Fox a pochi giorni dal debutto americano, Film Noir arriva a Courmayeur in anteprima assoluta, in cerca di distribuzione italiana dopo la bella riuscita festivaliera (tra l’altro ha vinto al concorso per l’animazione di Annecy). Saranno questi i primi due film che la giuria, composta da Dario Argento (presidente), Paolo Briguglia, Sabrina Impacciatore, Jeff Lindsay (l’autore della serie Dexter e dei romanzi ispirati al personaggio) e Michèle Maheux (managing director al festival di Toronto), vedrà per assegnare i tre premi ufficiali del festival nella serata di domenica 9 dicembre. “Da qualche anno ci hanno etichettato come un ‘festival di charme’ – dicono i tre direttori della rassegna – e adesso ci collocano tra i 50 imperdibili al mondo. Siamo contenti di questi attestati che premiano la serietà delle scelte, la bellezza dei luoghi in cui il Noir ha trovato casa, la varietà delle proposte tra cinema e letteratura, fumetto e televisione, storia e cronaca. Ma crediamo che ci sia ancora spazio per crescere e migliorare. Del resto solo nel 2008 diventeremo ‘maggiorenni’ e la forza delle proposte in programma quest’anno ci rende ottimisti. Lavoriamo già a nuove iniziative come la sezione ‘Non aprite quelle porte’, in collaborazione con MINI e tutta puntata sugli adolescenti, che inauguriamo quest’anno con la complicità di Victoria Cabello, così come all’esperienza del romanzo in rete che avviamo insieme a Colorado con il Progetto Tribù accompagnato a Courmayeur da una misteriosa attrice del cinema italiano”. Nel programma di quest’anno cinema e letteratura si alternano come da tradizione:10 i film in concorso e tutti in anteprima per il pubblico e gli addetti ai lavori, due attese incursioni notturne come Diary of the Dead di George A. Romero e 30 Days of Night dell’astro nascente David Slade, un omaggio a Beatles con la copia restaurata di Help!, sei i documentari dell’inedito concorso Doc Noir, l’anteprima italiana di L’avvocato del terrore di Barbet Schroeder, gli “assaggi” di cinema e televisione in noir che scandiranno la prossima stagione. E poi una raffica di presenze da Dario Argento (presidente della giuria) a Gabriele Salvatores, da Tonino Zangardi a Monica Guerritore, da Paolo Briguglia a Sabrina Impacciatore da Michele Venitucci a Raiz degli Almamegretta, da Ago Panini a Randi Ingerman. Protagonista assoluto di quest’edizione sarà l’avvocato e scrittore Scott Turow, l’inventore del legal thriller che dialogherà tra l’altro con Gherardo Colombo su “Chi ha ucciso la giustizia?”, ma saranno molti gli scrittori che daranno vita alla “sei giorni” di Courmayeur: oltre 20 provenienti da tutto il mondo, tra i quali i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa e il vincitore del Super Scerbanenco per i 15 anni del premio. “La cifra inconfondibile e originale di questo festival sta nel suo perfetto equilibrio tra il cinema e la letteratura – dicono i tre direttori della rassegna – e nella sua costante apertura a forme attuali della comunicazione e del dibattito sociale. Sono sei giorni di divertimento e spettacolo ma abbiamo ben chiaro il ruolo culturale che ci compete; non è un caso che da quattro anni, con la collaborazione di MINI e dell’Istituto Europeo di Design di Milano abbiamo aperto una sezione appositamente dedicata ai più giovani. Pensiamo che coinvolgere bambini e ragazzi del grande viaggio della fantasia, della cronaca, dell’avventura usando la massima attenzione al valore formativo della presa di coscienza delle proprie paure”. E infatti al MINI Noir ci saranno scrittori come gli italiani Pier Domenico Baccalario e Silvana de Mari, grandi anteprime come Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie o Bee Movie, perfino un esilarante compleanno come il diciassettesimo della “Famiglia Addams”.